Cessione del quinto INPDAP e INPS

Le esigenze di liquidità dei lavoratori o dei pensionati possono essere soddisfatte attraverso varie forme di prestito offerte dalle banche, tra cui la cessione del quinto è quella che offre garanzie migliore e anche quella più facile da ottenere.

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Cessione del Quinto INPS per Dipendenti e Pensionati

La cessione del quinto INPDAP e INPS è una forma di prestito personale, il cui rimborso avviene attraverso rate trattenute direttamente sulla pensione o lo stipendio. In particolare tale forma di finanziamento che può essere richiesta dai pensionati dei due istituti di previdenza o dai dipendenti iscritti all’INPDAP, a qualsiasi banca, prevede che il pagamento delle singole rate avvenga con un addebito automatico che l’ente effettua sullo stipendio o la pensione. Il prelievo per legge non può superare un quinto della mensilità. Il contratto di finanziamento può avere una durata massima di 10 anni.

Requisiti per richiedere la cessione quinto INPDAP e INPS

La cessione del quinto introdotta con il D.P.R. 180/1950, è disciplinata da una serie di leggi e regolamenti, che hanno introdotto diverse novità, relativamente ai tassi anti-usura o alle condizioni di accesso a tale forma di finanziamento.
Al finanziamento possono accedere: i dipendenti o pensionati INPDAP di enti, ministeri e aziende statali o a partecipazione statale ed i pensionati INPS. Per i lavoratori è richiesta un’età compresa tra i 18 anni e i 65 anni, aumentabile fino a 67 anni; mentre per i pensionati, l’età massima è 80 anni. Tra gli altri requisiti anche la cittadinanza italiana. Inoltre per i dipendenti INPDAP è necessario che abbiano un regolare contratto a tempo indeterminato o anche a tempo determinato, ma la durata del prestito non può superare la data in cui è prevista la fine dell’attività lavorativa. Per quanto riguarda i pensionati sono obbligati a stipulare una polizza assicurativa per il rischio di premorienza, che ottemperi agli obblighi di rimborso del titolare in caso di morte.
Non tutti i titolari di pensioni INPDAP o INPS possono accedere a questa forma di prestito, infatti restano escluse: le pensione sociali, di invalidità civile, gli assegni per l’assistenza a pensionati inabili, quelli a sostegno del reddito e al nucleo familiare e la prestazioni di esodo.

I vantaggi della cessione del quinto INPS

I vantaggi collegabili a questo tipo di prestito personale, sono diversi. Innanzitutto il finanziamento non deve essere finalizzato, quindi il pensionato o il dipendente non deve necessariamente specificare la destinazione delle risorse ottenute. In secondo luogo la rata, che è fissa, viene calcolata in base alle effettive capacità di rimborso del richiedente e da essa dipende l’entità del credito concesso.
Essendo un’operazione di credito garantita e sicura, grazie a i pagamenti automatici effettuati dagli enti di previdenza, gli istituti di credito sono più flessibili nell’accettare le richieste dei clienti, anche se provengono da cattivi pagatori.
La presenza di convenzioni tra gli istituti di credito e gli enti previdenziali, inoltri consentono ai richiedenti di accedere a prestiti con condizioni contrattuali agevolate, soprattutto per quanto riguarda il tasso di interesse, che deve essere sotto al “tasso soglia” anti-usura. Tra i benefici che caratterizzano la cessione del quinto, la presenza di una specifica tutela per il pensionato. In particolare l’INPS prima di procedere con il versamento delle rate, deve verifica che la banca abbia i requisiti previsti dalla legge per eseguire questo tipo di servizio, che il tasso di interesse rispetti i limiti imposti dalle normative, che la rata non superi 1/20 della pensione e che nel contratto vengano indicate tutte le spese dell’operazione. Tra gli altri vantaggi anche quello di evitare di dimenticare di pagare le rate o avere problemi con il rimborso, in quanto i pagamenti vengono puntualmente effettuati dall’ente previdenziale.

Contenuto del contratto
Il contratto relativo alla cessione del quinto deve contenere per legge: il tasso di interesse, il taso annuo effettivo globale, l’entità del prestito, le modalità di rimborso, il numero e il valore delle rate, le coperture assicurative e le eventuali garanzie e tutti i costi e le altre condizioni previste.

Documentazione
Per ottenere il prestito è necessario presentare dei documenti specifici, quali:
– copia del documento di identità valido e codice fiscale;
– copia dell’ultima busta paga o del cedolino di pensione;
– dichiarazione stipendiale o stato di servizio rilasciato dall’ente pubblico o amministrazione in caso di dipendente statale;
– comunicazione di cedibilità della pensione, in caso di pensionati.

Come dare richiesta per la cessione del quinto INPS

Il pensionato o dipendente pubblico e statale che voglia usufruire di questa forma di finanziamento deve presentare richiesta alla banca o istituto di credito, presentando la documentazione richiesta.
I pensionati devono richiedere all’INPS la comunicazione di cedibilità della pensione, ovvero un documento che indica l’importo massimo della rata di rimborso, calcolato in base al valore della pensione al netto delle trattenute. Tale atto può essere presentato personalmente dal pensionato alla società di credito oppure se quest’ultima è convenzionato con l’ente previdenziale, sarà questo a provvedere all’invio telematico.
I dipendente pubblici e statali iscritti all’INPDAP devono invece farsi rilasciare dall’ente o pubblica amministrazione dove lavorano, il documento attestante lo stato di servizio e la dichiarazione stipendiale.
Ottenuta la documentazione, la banca o istituto di credito, valuta la fattibilità del finanziamento, redige il contratto che deve essere anche accettato dall’ente previdenziale e quindi effettua l’erogazione delle somme richieste sul conto indicato dal richiedente.

Riccardo Forti
Riccardo Forti è nato a Seborga, in provincia di Imperia, nel 1977. Da sempre appassionato e studioso del settore finanziario, si è laureato in Economia a Genova nel 2002. Collabora con importanti riviste di settore e dal 2009 è papà di due splendidi gemelli: Marta e Francesco.