Lo spread BTP/Bund: cos’è e perché è un dato così importante

Negli ultimi anni, soprattutto da quando è partita la crisi mondiale del 2008, si sente parlare quotidianamente di spread.

Come tutti avremo notato, a un innalzamento dello spread si diffonde angoscia e preoccupazione tra i politici, gli economisti e nei telegiornali e quotidiani nazionali. Viceversa, ad un abbassamento dello spread sembra che tutti possano tirare un sospiro di sollievo.

Ma in realtà, questo spread BTP/Bund, cos’è? E perché è così importante?

Indice Articolo

Definizione BTP e Bund cosa sono?

Per capire cosa sia lo spread è necessario fare chiarezza su cosa siano i BTP e i Bund.

I primi sono i Buoni del Tesoro Poliennali, ovvero titolo di credito a medio-lungo termine che vengono emessi dallo Stato italiano. Andando in banca i cittadini acquistano i titoli fornendo allo stato liquidità. Alla scadenza (3, 5, 7, 10, 15 o 30 anni) il cittadino riscuote la somma più gli interessi.

I Bund, abbreviazione di Bundesanleihen, sono invece i titoli di Stato decennali emessi dalla Germania.

Avendo queste nozioni di base, dare una definizione di spread BTP/Bund è molto semplice. Equivale, infatti, alla differenza tra il rendimento dei BTP e il rendimento dei Bund.

Se per esempio il rendimento dei BTP è il 6%, mentre quello dei Bund è 2%, lo spread sarà di 6-2 = 4 punti percentuale, ovvero 400 punti base.

Variazioni

Ovviamente, al variare dei tassi di rendimento, lo spread sale o scende. Ci sono principalmente tre motivi per il quale lo spread può salire:

  • Il BTP rimane stabile, mentre il Bund scende. Questo è un caso piuttosto raro che di per sé non è pericoloso per il nostro Paese dato che non implica oneri maggiori sul debito pubblico.
  • Il Bund rimane stabile, mentre il BTP cresce. Questo è il caso più comune. I Bund sono, infatti, i titoli tedeschi più stabili e sicuri dell’Area Euro.
  • Il BTP sale, mentre il Bund scende.

La domanda fondamentale da porsi a questo punto è come viene calcolato il rendimento sui titoli di stato e perché questi possono variare.

Da cosa è influenzato il rendimento sui titoli di stato?

Se l’economia di uno stato è stabile e il governo a tutti i conti a posto, il rendimento sui titoli di stato è più basso. Viceversa, se un’economia è debole e poco affidabile, lo Stato pagherà più interessi sui titoli facendo aumentare il tasso di rendimento.

Questo è dovuto al fatto che comprare titoli di Stato in un paese con un’economia in crisi è considerato un rischio: chi li compra spera di guadagnare ingenti somme di denaro grazie agli interessi, ma bisogna sempre mettere in conto che lo Stato potrebbe trovarsi nella situazione di non riuscire a pagare (in caso di fallimento per esempio) e vi è, quindi, la possibilità di perdere tutto il denaro investito.

È proprio per questo che i tassi di rendimento sono molto più alti, proprio per rendere appetibile l’investimento.

I Bund hanno un rendimento basso perché sono una certezza. Se per esempio il rendimento è al 2% e si investono 10.000 euro, si è sicuri di ricevere 10.200 euro dopo 10 anni.

Nel caso dei BTP, invece, bisogna sempre mettere in conto il rischio di fallimento.

Cosa comporta un innalzamento dello spread

Ad un innalzamento dello spread equivalgano oneri maggiori per lo Stato che dovrà pagare più interessi a tutti i sottoscrittori del debito pubblico.

Le armi a disposizione dello stato per fronteggiare questa situazione sono sempre le stesse: O taglia la spesa pubblica (sanità, istruzione, pensioni, sicurezza, ecc.) oppure aumenta le tasse (IVA, IMU, accise sulla benzina, tasse scolastiche, ticket sui farmaci, ecc.).

È quindi palese che l’innalzamento dello spread BTP/Bund incide considerevolmente sulla nostra vita ed è per questo che viene sempre tenuto sotto controllo.

In definitiva, un innalzamento dello spread ci rende tutti più poveri, un abbassamento, invece, crea i presupposti per un innalzamento del PIL generando maggiore benessere generale e un aumento delle entrate.

Simone Sarchi
Classe 1989, è laureato alla City University London in International Journalism. Da sempre interessato all’economia, alla finanza e a scoprire il mondo viaggiando, lavora come giornalista e fotoreporter freelance.
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