Le detrazioni fiscali per ristrutturazioni sono confermate per il 2024. Ecco quello che dovete sapere

Buona notizia per tutte le famiglie italiane che nel 2024 dovranno mettere mano al portafoglio per ristrutturare immobili, acquistare grandi elettrodomestici o migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Con l’approvazione della Legge di Stabilità 2024 al Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre, il Governo ha, infatti, riconfermato e prorogato il Bonus Ristrutturazioni, il Bonus Mobili e l’Ecobonus.

Grande notizia anche per l’edilizia e il campo dell’arredamento che si riconfermano anche quest’anno settori vantaggiosi su cui puntare.

La proroga è stata, infatti, spinta dalla constatazione di quanto questi incentivi fiscali per la casa, abbiano convinto i contribuenti a spendere e ad investire in questo tipo di interventi.

In un periodo di crisi questi incentivi per gli interventi di recupero ed efficientamento energetico hanno favorito e incoraggiato la ripresa del mercato edilizio nel nostro Paese.

Secondo il Report Cresme e Servizio Studi della Camera sugli effetti delle detrazioni, dal 2008 al 2015:

  • gli incentivi hanno generato investimenti pari a 207 miliardi di euro, con il grande record del 2014: 28,5 miliardi, (24,5 miliardi per il recupero e 3,9 per la riqualificazione energetica);
  • gli interventi sono stati oltre 12,5 milioni coinvolgendo metà delle famiglie italiane.

Dati che non potevano essere sottovalutati.

Andiamo a vedere nello specifico gli interventi per i quali valgono le detrazioni fiscali, a quanto quest’ultime ammontato e chi può richiederle.

Indice Articolo

Detrazioni fiscali per la casa: a quanto ammontato, quali sono gli interventi validi, chi può richiederli e come?

Bonus ristrutturazione: la detrazione Irpef per questi interventi equivale al 50% e vale per un tetto massimo di 96 mila euro, da recuperare nell’arco di dieci anni. Beneficiano dell’incentivo i proprietari, i titolari di diritti reali sugli immobili, gli inquilini e i comodatari.

Interventi che godono della detrazione Irpef:

  • manutenzione ordinaria sulle parti comuni degli edifici residenziali e manutenzione straordinaria sia sulle parti comuni degli edifici residenziali e sia su singole unità immobiliari;
  • restauro e risanamento conservativo, e ristrutturazione edilizia sulle parti comuni degli edifici residenziali e su singole unità immobiliari residenziali. Questo avviene anche per interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione e che provvedano entro 18 mesi dal termine dei lavori la successiva alienazione o assegnazione dell’immobile;
  • ricostruzione o ripristino degli immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi, ma solo se è stato dichiarato lo stato di emergenza nel Comune interessato.

Bonus mobili e grandi elettrodomestici: anche questa detrazione è del 50%, ma dev’essere legata ad interventi di ristrutturazione e per un tetto massimo di 10 mila euro. Riguarda l’acquisto di arredo e di grandi elettrodomestici classe A+ e A (solo per il forno) e per tutte quelle apparecchiature che hanno il l’etichetta energetica.

Ecobonus: la detrazione Irpef o Ires è in questo caso del 65% e prevede un tetto massimo di 100 mila euro da ripartire in 10 rate annuali. Possono usufruirne tutti i contribuenti e, nel 2016, i soggetti beneficiari si estendono anche agli ex IACP e agli enti che si occupano di edilizia residenziale pubblica al fine di migliorare le prestazioni energetiche delle case popolari.

Ecco una lista di interventi che prevedono la detrazione fiscale:

  • riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • miglioramento termico dell’edificio;
  • installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale;
  • lavori di adeguamento antisismico, messa in sicurezza degli edifici esistenti e aumento per tutti quegli immobili che si trovano in zone a rischio sismico di livello 1 o 2.

Cosa bisogna fare per richiedere ed usufruire delle detrazioni sulle spese di ristrutturazione?

Negli ultimi anni, tutti i passaggi da eseguire, per richiedere questi incentivi fiscali sulla casa, sono stati semplificati. Può comunque rimanere non chiaro a tutti e per questo abbiamo pensato giusto di scrivere nero su bianco tutto quello che serve:

  • indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile;
  • se siete detentori dell’immobile, indicare gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo.

Inoltre, dovrete essere in possesso dei seguenti documenti:

  • domanda di accatastamento, se l’immobile non è ancora stato censito;
  • se dovute, le ricevute di pagamento dell’imposta comunale (Imu);
  • delibera assembleare di approvazione dei lavori in caso di interventi su parti comuni di edifici residenziali;
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori firmata dal proprietario dell’immobile;
  • abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare.

Un’altra cosa da ricordare è inviare una comunicazione all’Asl competente. Questa notifica preliminare deve contenere le seguenti informazioni: generalità del committente, natura dell’intervento, dati identificativi dell’impresa costruttrice e data di inizio dell’intervento.

 Infine, i pagamenti devono avvenire tramite bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)

 Ora che avete tutte le informazioni necessarie riguardo le detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione, non avrete nessun dubbio o problema nel richiederle. Seguite la nostra guida e sarà tutto più semplice. 

Martina Belmondo
Laureata in Economia Aziendale, classe 1987, Martina dirige la redazione di Inprestiti.com da giugno 2015. Ama gli animali e gli sport estremi.