Visita fiscale: gli orari e tutto quello che devi sapere

 

È capitato a tutti di non andare a lavorare per motivi di salute. Che si tratti si una semplice influenza o di problemi più seri, è sempre necessario presentare il certificato di malattia rilasciato dal medico curante nel quale si specifica il tipo di patologia e la durata presunta dell’assenza dal lavoro.

Durante tutto il periodo di malattia il lavoratore è tenuto a rendersi reperibile presso il luogo indicato dove è possibile ricevere la visita fiscale, ossia un accertamento finalizzato a verificare l’effettivo stato di malattia del lavoratore assente.

La principale normativa di riferimento in materia è lo Statuto dei lavoratori, insieme ai diversi contratti collettivi di lavoro ed ulteriori disposizioni normative se presenti.

A seconda del settore in cui si lavora (pubblico, privato, scuola ecc.) cambiano modalità e orari. Andiamo a scoprire più nel dettaglio le nuove regole per il 2016.

Indice Articolo

Visita Medico Fiscale per Dipendenti pubblici

 Rientrano in questa categoria i dipendenti statali e i lavoratori della Pubblica Amministrazione, degli Enti locali, delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) insieme a Vigili del fuoco, Polizia di Stato e militari.

Visita Fiscale per Dipendenti scolastici

 I lavoratori del comparto scuola (insegnanti e personale), se non diversamente specificato, sono equiparati ai dipendenti pubblici. 

Visita fiscale per dipendenti aziendali

I lavoratori del settore privato sono invece tutti quelli che non rientrano tra i dipendenti pubblici in quanto lavorano per aziende private.

Chi manda la visita?

 Per i dipendenti pubblici la visita fiscale viene richiesta dall’ente di appartenenza ai medici dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) o all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps).

Per quanto riguarda invece i lavoratori privati, come nel pubblico impiego il datore di lavoro può richiedere una visita fiscale attraverso l’ASL o l’Inps, ma in questo caso la visita ha un costo per la ditta richiedente. Generalmente è quindi l’Inps ad eseguire dei controlli a campione, inviando le visite fiscali.

Quali sono le fasce orarie di reperibilità visita fiscale?

 Sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati è richiesta la reperibilità 7 giorni su 7. Sono quindi comprese:

  • le giornate non lavorative;
  • i festivi;
  • i prefestivi;
  • i fine settimana.

Per quanto riguarda le fasce orarie, i dipendenti pubblici potranno ricevere una visita fiscale:

  • dalle ore: 9.00 alle ore: 13.00;
  • dalle ore: 15:00 alle ore: 18:00.

I dipendenti privati, invece:

  • dalle ore: 10:00 alle ore: 12:00;
  • dalle ore: 17:00 alle ore: 19:00.

 Visita fiscale e assenza del lavoratore: se non ti trovano?

 Se al momento della visita fiscale il lavoratore non viene trovato presso il domicilio  segnalato sul certificato di malattia ha 15 giorni di tempo per giustificare la propria assenza.

Senza una valevole motivazione, la sanzione prevede la perdita del diritto a ricevere il 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia.

Problematiche e soluzioni

Il vincolo di reperibilità decade in presenza di:

  • gravi malattie e cure salvavita;
  • infortuni di lavoro;
  • patologie dovute a cause di servizio;
  • quadri morbosi inerenti alla circostanza di menomazione attestata.
  • gestazione a rischio;
  • ricovero in ospedale o presso altra struttura.

Sono inoltre esenti anche i dipendenti che hanno già ricevuto la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato.

La malattia del lavoratore interrompe le ferie in tutti i casi in cui impedisca il godimento delle stesse. Fanno eccezione le patologie che non pregiudicano le vacanze e che anzi traggono giovamento dalle attività ricreative, come stress psicofisico, sindrome ansioso-depressiva, cefalea ecc. È il medico curante a valutare l’opportunità dell’interruzione o meno delle ferie

Nel caso in cui il lavoratore si ammali durante una vacanza in Stato extraeuropeo non convenzionato con l’Italia è necessario:

  • farsi rilasciare una certificazione medica dal personale sanitario del posto;
  • legalizzare la documentazione sanitaria presso il Consolato Italiano;
  • inviare la documentazione entro 2 giorni all’Inps ed al datore di lavoro.
  • Se invece il lavoratore si ammala in un Paese Europeo o convenzionato con l’Italia, deve:
  • farsi rilasciare il certificato di malattia;
  • rivolgersi entro 3 giorni ad un’apposita istituzione estera;
  • trasmettere tutta la certificazione sanitaria, rilasciata su specifici moduli all’Inps e al datore di lavoro.

Ora che avete letto questa breve guida, sapete finalmente tutto quello che vi serve riguardo la visita fiscale.

Riccardo Forti
Riccardo Forti è nato a Seborga, in provincia di Imperia, nel 1977. Da sempre appassionato e studioso del settore finanziario, si è laureato in Economia a Genova nel 2002. Collabora con importanti riviste di settore e dal 2009 è papà di due splendidi gemelli: Marta e Francesco.