Il Regime dei Minimi: cos’è, come funziona e tutte le novità

In questo articolo andremo a fare chiarezza su un tipo di contribuzione fiscale: il Regime dei Minimi.

Indice Articolo

Cos’è il Regime dei Minimi

 Il Regime dei Minimi è un particolare tipo di regime fiscale entrato in vigore nel 2008 per facilitare l’accesso al mondo del lavoro dei lavoratori autonomi che vogliono avviare la propria attività.

La contribuzione viene resa più semplice e più vantaggiosa, grazie alla riduzione dei costi legati:

  • alla registrazione delle fatture emesse e d’acquisto;
  • alla dichiarazione e al versamento annuale dell’IVA (imposta sul valore aggiunto);
  • alla compilazione dell’elenco dei clienti e dei fornitori.

Possono avvalersi del Regime dei Minimi tutti i contribuenti che soddisfano specifici requisiti.

Vediamo quindi nel dettaglio quali sono, come funziona il Regime dei Minimi e cosa cambia a partire dal 2016. 

Novità Legge di Stabilità  e Nuovo Regime dei minimi

 Le principali novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2019 riguardano:

  • l’innalzamento della soglia di reddito per ogni categoria. Si passa quindi da 15mila a 30mila euro annui per professionisti, artigiani, imprese e ambulanti, 40mila euro per ambulanti di alimentari e bevande e 50mila euro per commercianti, alberghi e ristoranti;
  • vengono inoltre modificati i requisiti d’accesso. La possibilità di usufruire del Regime dei Minimi viene garantita non solo ai professionisti, ma anche ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, se lo stipendio o l’assegno previdenziale risultano inferiori a 30mila euro annui;
  • infine, è prevista una riduzione dell’aliquota dal 15% al 5%.  

Regime dei Minimi forfettario

 Nel 2015 è stato istituito un nuovo regime fiscale detto forfettario, in base al quale il reddito veniva determinato in maniera forfetaria e tassato con una sola aliquota sostitutiva di:

  • Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche);
  • Irap (imposta regionale sulle attività produttive);
  • addizionali regionali e comunali.

Fino allo scorso anno coesistevano quindi due regimi:

  • quello dei minimi, con aliquota al 5% per guadagni fino a 30mila euro, valido per i primi cinque anni di attività o fino al compimento dei 35 anni;
  • quello forfettario, con aliquota al 15% mantenuta fissa anche una volta trascorsi i cinque anni di apertura della Partita Iva o superati i 35 anni di età.

Il nuovo Regime dei Minimi, in vigore dal 2016, si pone come una sorta di combinazione tra i due precedenti. In particolare:

  • prevede l’applicazione dell’aliquota al 5% per guadagni fino a 30mila euro, indipendentemente dall’età anagrafica;
  • resta il limite dei primi cinque anni di adesione;
  • al termine dei cinque anni, se si resta entro la soglia dei 30mila euro annui, si passerà all’aliquota del 15% del forfettario, in cui è possibile rimanere per sempre se si mantiene lo stesso limite di guadagni.

Come aderire e requisiti del regime dei minimi o forfettario?

 Il nuovo Regime dei Minimi si applica a tutti i contribuenti, persone fisiche o esercenti un’attività d’impresa che nell’arco dell’anno: 

  • percepiscono ricavi non superiori ai limiti indicati a seconda del codice ATECO (attività economiche) che contraddistingue l’attività esercitata;
  • hanno sostenuto spese non superiori a 5mila euro lordi per lavoro accessorio, lavoratori dipendenti e collaboratori (anche se assunti a progetto);
  • non hanno speso più di 20mila euro per beni strumentali legati alla professione.

Il nuovo Regime dei Minimi con aliquota al 5% si applica inoltre anche alle start-up che devono però soddisfare precisi requisiti:

  • l’attività esercitata nella nuova impresa non deve essere la prosecuzione di un’altra attività svolta in precedenza;
  • non si deve aver svolto nessuna attività di impresa, artistica o professionale nei tre anni precedenti;
  • nel caso in cui si prosegua un’attività svolta in precedenza da un altro soggetto, l’ammontare dei ricavi e dei compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente non deve essere superiore ai limiti reddituali previsti per quella stessa attività, sulla base della classificazione ATECO (attività economiche).

E ora che il nuovo Regime dei Minimi non ha più segreti, potrete avviare senza paura la vostra nuova attività, sfruttando al meglio i vantaggi della nuova contribuzione.

Riccardo Forti
Riccardo Forti è nato a Seborga, in provincia di Imperia, nel 1977. Da sempre appassionato e studioso del settore finanziario, si è laureato in Economia a Genova nel 2002. Collabora con importanti riviste di settore e dal 2009 è papà di due splendidi gemelli: Marta e Francesco.